La differenza tra marketing e comunicazione

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La differenza tra marketing e comunicazione esiste per davvero!
Quante volte ti sarà capitato di sentir pronunciare queste due parole in modo non completamente corretto? Questi due termini, infatti, tendono ad essere utilizzati come sinonimi ma in realtà appartengono a mondi completamente differenti seppur complementari.

Capire la differenza è fondamentale per orientarti nel mondo del lavoro o, se lavori già nel campo, per implementare una strategia di successo per le aziende che vogliono crescere e trovare il loro pubblico di riferimento.

Se ti interessa sempre di più tutto ciò che ruota intorno a questi due mondi, questo articolo fa proprio al caso tuo 🙂

Che cos’è il marketing?

Il marketing è un processo complesso e spiegare in modo univoco il significato di questo termine non è semplice. Proprio per questo motivo ci affidiamo alla definizione del padre del marketing moderno, Philip Kotler:

“Il marketing è la scienza e l’arte di esplorare, creare e fornire valore per soddisfare i bisogni di un mercato target, generando profitto. Il marketing identifica bisogni e desideri insoddisfatti, definisce, misura e quantifica la dimensione del mercato e il potenziale di profitto. Individua i segmenti in cui l’azienda è in grado di servire al meglio e progetta prodotti e servizi appropriati, promuovendoli al meglio.”

Quindi possiamo dire che l’azione del marketing soddisfa i bisogni umani e sociali e di conseguenza possiamo definirlo come un processo che si basa sulla relazione tra produttore e fruitore, tra azienda e cliente e che contiene al suo interno una serie di attività. Queste ultime hanno un solo scopo: soddisfare i bisogni desiderati.

Ma andiamo ancora in profondità, questi qui sotto sono tutti i modi in cui possiamo definire il marketing:

  • Una funzione organizzativa: il marketing ha un ruolo centrale all’interno dell’azienda. Fondamentale per operare con successo e soddisfare i bisogni dei clienti mediante politiche di prezzo, distribuzione, comunicazione e commercializzazione;
  • Un insieme di processi: ovvero un insieme di strategie e tecniche che collaborano per portare a termine gli obiettivi prefissati;
  • Il marketing crea, comunica e fornisce valore: uno degli obiettivi principali del marketing è quello di creare valore. Un modo per raccontarsi e differenziarsi rispetto alle altre aziende sul mercato;
  • Il marketing gestisce le relazioni con i clienti: il ruolo del marketing, infatti, è quello di porre, nei confronti degli acquirenti e concorrenti, attività volte a orientare il loro comportamento e le loro preferenze anche nei confronti dell’azienda.

I 3 tipi di marketing

Hai già capito la differenza tra marketing e comunicazione? Arriviamoci piano, dai.
L’approfondimento sul marketing ancora non è finito. In questo paragrafo, infatti, elenchiamo i 3 tipi di marketing.

  1. Marketing analitico: questa è la prima fase del marketing e racchiude tutte quelle attività di raccolta e analisi dei dati dei competitor, utili all’azienda. In questa fase il monitoraggio delle informazioni è fondamentale per valutare opportunità di crescita e inquadrare una strategia competitiva.
  2. Marketing strategico: questa seconda fase appartiene a una branca del marketing che si occupa di realizzare un piano di marketing strategico tenendo conto delle informazioni raccolte in precedenza. Qui, infatti, vengono fissati i KPI, gli obiettivi da raggiungere, i canali da utilizzare e il budget a disposizione per il processo creativo.
  3. Marketing operativo: questa fase è la più pratica perché è proprio qui che si passa all’azione. Definita la strategia, infatti, è possibile programmare il piano operativo delle azioni, strumenti e modalità da mettere in campo. In questa fase, quindi, vengono soddisfatti i bisogni dei consumatori ma soprattutto è proprio in questo momento che un’azienda crea il suo valore.
La differenza tra marketing e comunicazione

Che cos’è la comunicazione?

È difficile dare una spiegazione chiara e semplice del marketing così come della comunicazione.
La comunicazione, in questo caso, è uno degli strumenti del marketing che, se efficace, consente a un’azienda di farsi riconoscere sul mercato. La comunicazione aziendale, infatti, permette di creare una relazione aperta, stabile e duratura con i consumatori e gli stakeholders.

Abbiamo utilizzato il termine “aperta” per descrivere questo processo perché un’azienda deve monitorare costantemente giudizi e impressioni del suo pubblico di riferimento. Solo in questo modo è possibile capire quale strategia di comunicazione sia più efficace.

La comunicazione aziendale abbraccia due funzioni fondamentali:

  • Brand reputation: ovvero la reputazione aziendale. Questo termine racchiude le percezioni, le aspettative e le valutazioni dei consumatori che esprimono, così, il loro grado di fiducia nei confronti dell’azienda. Per mantenere alta la reputazione, questi sono alcuni elementi da tenere sott’occhio: qualità dei prodottiservizi, innovazione e valori ambientali e sociali.
  • Brand awareness: ovvero la riconoscibilità della marca. Con questo termine si intende la capacità dei consumatori di ricordare il brand e collegarlo ai prodottiservizi. Un grado di notorietà elevato? Quando la semplice conoscenza del nome porta il consumatore a scegliere quella marca anziché un’altra.

La comunicazione aziendale, inoltre, ha diversi pubblici e di conseguenza diversi tipi di comunicazione:

  • Comunicazione interna: questa comunicazione si rivolge a un pubblico interno e quindi ai dipendenti. Questa serve a informare e comunicare tutto il team dei valori aziendali, degli obiettivi comuni ma anche a motivare tutte le persone che portano in alto il nome dell’azienda.
  • Comunicazione esterna: questa comunicazione è la più complessa perché si rivolge a un pubblico esterno che non sia solo il consumatore attuale ma anche stakeholders, competitor e possibili clienti futuri. Una buona comunicazione esterna, però, è possibile solo se la comunicazione interna è chiara e forte.

Le 7 C della comunicazione efficace

Comunicare in modo chiaro, semplice ed efficace non è un gioco da ragazzi.
Una buona comunicazione è fondamentale per creare relazioni solide e durature con il pubblico di riferimento. Sì ma come fare per attuare una buona comunicazione?

Lo sappiamo che te lo stai chiedendo. E allora appuntati subito questi consigli.
Ecco le 7 C della comunicazione efficace:

  1. Completezza: la comunicazione deve essere sempre completa. Ovvero deve fornire al pubblico tutte le informazioni necessarie. Solo così si riducono i dubbi e i tempi di risposta. Ma soprattutto solo in questo modo si raggiungono gli obiettivi prefissati.
  2. Concisione: essere brevi e concisi è la scelta giusta. In questo modo si riducono i rischi di distrazione e si trasmettono solo ed esclusivamente le informazioni che interessano veramente al pubblico di riferimento.
  3. Considerazione: la parola chiave per creare relazioni stabili e durature con il pubblico è comprensibilità. È fondamentale, infatti, prendere in considerazione il punto di vista del consumatore, modulare la comunicazione in base alla sua esperienza e in base al suo stato d’animo.
  4. Concretezza: non dobbiamo essere teorici ma pratici e concreti. Un’azienda, infatti, deve possedere dati, argomenti e fatti che supportano il suo messaggio in modo da esporre con chiarezza le proprie idee.
  5. Cortesia: ascolto, positività e rispetto sono le tre caratteristiche essenziali che una comunicazione aziendale deve avere. In questo modo si favorisce una conversazione con l’interlocutore costruttiva e positiva.
  6. Chiarezza: una comunicazione cristallina, diretta e immediata favorisce la comprensione. Un’azienda che comunica in modo chiaro favorisce la propagazione del suo messaggio e amplifica la sua reputazione aziendale.
  7. Correttezza: forse la più scontata ma è sempre bene ripeterlo. Comunicare senza errori grammaticali facilita la comprensione del messaggio e aiuta l’azienda ad acquistare credibilità agli occhi del suo pubblico di riferimento.
La comunicazione aziendale

La differenza tra marketing e comunicazione

Ormai lo hai capito: la differenza tra marketing e comunicazione è sottilissima.
Entrambi lavorano per raggiungere obiettivi simili ma ci sono alcune differenze che ora ti chiariremo subito. La prima è semplice: la comunicazione è l’attuazione concreta di una strategia di marketing.
Quindi, la comunicazione traduce in campagne di promozione tutto ciò che si è detto e analizzato nella fase strategica del piano di marketing.

La comunicazione è il mezzo, il marketing l’approccio strategico.

Una seconda differenza è questa: il marketing si concentra sulla promozione della marca, la comunicazione, invece, sulle relazioni positive e durature con il pubblico di riferimento.

Il marketing genera profitto, la comunicazione relazioni con clienti attuali e potenziali.

Il marketing, quindi, è orientato al prodotto e ha l’obiettivo di convincere i clienti ad acquistarlo. La comunicazione, invece, è orientata al pubblico, a creare una relazione stabile attraverso la creazione di contenuti informativi e di intrattenimento con canali online e offline.

Queste sono le differenze che caratterizzano questi due mondi complementari.
Alla fine dei conti, possiamo dire che il marketing entra in campo ancora prima della comunicazione perché si occupa di analisi di mercato e sviluppo del prodotto. La comunicazione, invece, si occupa della sua promozione.

Conclusione

Se hai letto fino a questo punto, avrai chiarissima la differenza tra marketing e comunicazione.
Di conseguenza possiamo affermare senza alcun dubbio che comunicare senza marketing è come navigare senza una bussola. Senza una direzione chiara è difficile raggiungere la destinazione desiderata.

Quindi non esisterebbe comunicazione senza marketing, come non esisterebbe marketing senza comunicazione. I due mondi, come accennato nel primo paragrafo, sono diversi ma complementari. Quindi solo grazie a una collaborazione tra le parti il risultato sarà sorprendente.

Alla fine, distribuire un prodotto ma non dire a nessuno che lo puoi trovare in quella particolare catena, equivale a non distribuirlo, no? 🙂

E tu cosa preferisci: lavorare nel marketing o nella comunicazione?