Brand Positioning: guida completa per definire il posizionamento del tuo brand
Viviamo in un’epoca in cui ogni mercato è affollato, iper-competitivo e saturo di contenuti. Per questo motivo, definire un buon brand positioning è essenziale per distinguersi, uscire dal rumore di fondo e diventare memorabili. Ma cos’è davvero il posizionamento di un brand? Come si costruisce? E perché non basta “dire chi sei”, se nessuno lo capisce davvero?
In questa guida troverai concetti chiave, strumenti pratici ed errori da non fare 👇

Cos’è il brand positioning? Una definizione chiara (e utile)
Il brand positioning è lo spazio mentale e distintivo che il tuo brand occupa nella testa delle persone, rispetto alla concorrenza.
Secondo Philip Kotler, padre del marketing moderno, il posizionamento è
“l’atto di progettare l’offerta e l’immagine dell’azienda in modo da occupare un posto distintivo nella mente del mercato target.”
— Philip Kotler, Kevin Lane Keller, Marketing Management, 13ª ed., Pearson Education, 2009.
In altre parole, non si tratta solo di un claim creativo o di uno slogan ben riuscito. È il risultato di una strategia coerente e intenzionale, che guida ogni scelta: comunicazione, prodotto, pricing, esperienza, identità visiva.
Un buon posizionamento ti aiuta a:
- essere riconoscibile e memorabile;
- distinguerti in un mercato competitivo;
- creare un legame più profondo con il tuo target.
Perché è così importante il brand positioning?
Le persone, infatti, non scelgono sempre razionalmente. Al contrario, spesso decidono in base alla percezione.
Il posizionamento agisce come una scorciatoia mentale: in questo modo, aiuta il pubblico a collocarti, categorizzarti e capire se sei rilevante per lui o meno. Insomma, ha lo scopo di differenziare prodotti, servizi, persone e aziende. E se vuoi approfondire questo concetto, leggi pure 👉 Branding checklist: come impostare una corretta strategia per il tuo brand.
Un brand ben posizionato non deve urlare: di fatto, è già nella testa giusta, al momento giusto.
Mappa di posizionamento: lo strumento per visualizzare dove sei (e dove potresti essere)
Per avere una visione chiara della percezione che il mercato ha di te, serve uno strumento tanto semplice quanto strategico: la mappa di posizionamento, nota anche come mappa percettiva
Cos’è?
È un grafico che rappresenta il mercato su due assi, incrociando variabili strategiche come:
- prezzo vs qualità percepita;
- innovazione vs tradizione;
- sostenibilità vs performance;
- accessibilità vs esclusività.
A cosa serve?
- visualizzare dove ti trovi rispetto ai competitor;
- identificare gli spazi affollati;
- individuare le opportunità libere.
Come si costruisce una mappa di posizionamento (in 3 step)
La buona notizia? Non servono tool complessi o software avanzati. Spesso bastano carta, penna e una buona dose di osservazione.
1. Analizza i competitor
Identifica i principali brand nel tuo mercato e chiediti:
- Cosa comunicano?
- Come si posizionano?
- Qual è il loro tone of voice?
- A chi parlano?
2. Scegli le variabili più rilevanti
Devono essere significative per il tuo pubblico e in linea col tuo settore.
Es: in un brand di skincare, potresti incrociare “ingredienti naturali” e “prezzo”.
3. Posiziona i brand
Distribuisci te e i competitor sul piano cartesiano.
Non devi essere scientifico: l’obiettivo è capire la percezione del mercato.
Pro tip: crea due mappe. Una attuale (com’è ora) e una desiderata (dove vorresti essere).
I 5 step per costruire un brand positioning solido
Per costruire un brand positioning davvero efficace, è utile seguire un metodo strutturato. Ecco perché ti proponiamo cinque step chiave, da applicare in modo concreto.
1. Conosci il tuo pubblico
Vai oltre l’età o il ruolo. Scava in profondità:
- quali problemi e pain point ha e vorrebbe risolvere?
- quali valori condivide?
- cosa si aspetta da un brand come il tuo? Cosa vorrebbe trovare?
2. Studia il mercato
Analizza i competitor, le loro strategie e la loro percezione.
Cosa promettono e cosa non stanno offrendo? Cosa potresti offrire tu?
3. Definisci la tua proposta di valore unica
Cosa fai tu, che nessun altro fa così?
Non basta essere “di qualità” o “innovativi”: serve concretezza, rilevanza e unicità.
4. Formula il tuo positioning statement
Il positioning statement è una frase guida che sintetizza a chi ti rivolgi, cosa offri, in cosa sei unico e perché dovrebbero sceglierti. Non è uno slogan, ma uno strumento strategico interno per mantenere coerenza in comunicazione e branding.
Una formula utile:
Per [target], il nostro brand è [categoria] che offre [beneficio chiave], perché [reason why].
Esempio:
Per chi vive la montagna con rispetto, Patagonia è il brand di abbigliamento outdoor che unisce performance e sostenibilità, perché usa materiali riciclati e supporta cause ambientali.
5. Allinea tutta la tua strategia
Il posizionamento non resta su una slide. Deve guidare:
- logo e naming;
- tono di voce e messaggi;
- customer experience;
- prodotto, prezzo, packaging-
Strategico vs percepito: l’equilibrio da trovare
Inoltre, uno degli aspetti più delicati nel definire il posizionamento di un brand è la distanza tra ciò che vuoi comunicare (posizionamento strategico) e ciò che davvero arriva alle persone (posizionamento percepito).
Il posizionamento strategico è il risultato di analisi, intenzioni e scelte consapevoli: è l’immagine che il brand vuole trasmettere, costruita attorno alla propria proposta di valore, al target di riferimento e alla promessa distintiva che intende portare sul mercato.
Tuttavia, non basta dichiararlo in una presentazione interna o inserirlo nel brand book.
Il vero banco di prova è la percezione reale del pubblico. In pratica, come viene interpretato il tuo messaggio? Quali sensazioni, valori, idee suscita il tuo brand nella mente di chi ti incontra per la prima volta?
Ed è proprio qui che si gioca la partita: più posizionamento strategico e percepito sono allineati, più il brand è efficace, credibile e memorabile.
4 errori comuni (da evitare) nel brand positioning
- Essere troppo generici: “qualità”, “eccellenza”, “passione” non significano nulla da sole.
- Cambiare troppo spesso posizionamento: instabilità = perdita di fiducia.
- Parlare a tutti: se vuoi parlare a chiunque, non parli davvero a nessuno.
- Copiare un altro brand: non puoi occupare uno spazio mentale già preso.
Insomma, il brand positioning non è un esercizio teorico: è la base di ogni decisione strategica.
Chiediti:
Che spazio vuoi occupare nella mente (e nel cuore) delle persone?
Una volta che lo hai definito, costruisci attorno a quello. E difendilo, con coerenza, nel tempo.